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Poco personale e turni massacranti: in Puglia medici internisti sotto stress

Oberati dal lavoro, in perenne carenza di sonno e costantemente sotto stress: è la fotografia dei medici pugliesi che lavorano nei reparti di Medicina interna, scattata dalla Federazione dei medici internisti ospedalieri (Fadoi) e presentata nei giorni scorsi a Milano in occasione del 28esimo congresso nazionale.

La situazione che emerge è causata in gran parte dalla carenza cronica di personale in corsia e aggravata, negli ultimi anni, dalla pandemia che ha aumentato il carico del lavoro e la pressione psicologica. Infatti, quello che emerge dallo studio Fadoi è che i primi ad avere bisogno di cura sono i professionisti chiamati a far fronte ogni giorno a carenze di organico e turni impossibili.

“Il 60% dei medici pugliesi che lavora nei reparti ospedalieri di Medicina interna è depresso, stressato e in perenne carenza di sonno per orari di lavoro che vanno ben oltre il lecito, carichi di lavoro impossibili da gestire”. Questo è quello che si legge nel report di Fadoi.

Il tutto sarebbe aggravato dalla “mancanza di riconoscimento del valore di quanto con competenza professionale si fa, un numero di pazienti per medici e posti letto che rende quasi impossibile instaurare un rapporto empatico con i pazienti e la burocrazia che rende tutto ancora più difficile”. Circa il 21% dei medici pugliesi, infatti, soffre della “sindrome di burnout” ed è pronto a rassegnare le dimissioni per cercare un ambiente più sano dove svolgere la propria professione.

Inoltre, secondo i dati, il 25% riferisce di sentirsi emotivamente sfinito, il 36% di essere sfinito al termine di ogni giornata lavorativa e solo il 18% di essere frustato dal proprio lavoro. Il 32% ritiene di lavorare troppo duramente.

“Gli internisti della regione Puglia denunciano una condizione di stress lavorativo. La situazione è sicuramente peggiorata con la pandemia da Covid-19 che ha messo a dura prova la resistenza e la tenacia dei medici internisti che sono stati in prima linea nell’assistenza ai pazienti colpiti dal virus. A termine della pandemia le condizioni di lavoro sono diventate più difficili per la carenza di personale medico e infermieristico, e per le necessità di assistenza sempre più impegnative a causa dell’invecchiamento della popolazione e del periodo di pandemia che ha impedito o reso difficile il trattamento delle patologie croniche”. Ha dichiarato Anna Belfiore, Presidente Fadoi Puglia.

“Il peso del lavoro sempre più gravato da richieste di assistenza a più livelli, medica, infermieristica, riabilitativa, sociale, e dalla scarsità di risorse, determina nel medico sentimenti di inadeguatezza. Gli internisti della Puglia rappresentano una grande risorsa per il sistema sanitario regionale, ma è cruciale una migliore organizzazione del lavoro e un dialogo più strutturato con le risorse territoriali». Conclude Anna Belfiore.

 

 

 

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