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Nuovi scioperi nel mondo sanitario: medici e infermieri mobilitati anche a gennaio 2024

Dopo le manifestazioni e i due scioperi svoltisi a dicembre, il mondo medico e infermieristico continua la sua mobilitazione nel mese di gennaio 2024 per difendere il Servizio Sanitario Nazionale. Anaao-Assomed, il sindacato dei medici e dirigenti del SSN, annuncia che la protesta proseguirà con ulteriori scioperi, sottolineando la richiesta unanime di “rispetto per la professione”.

Guido Quici, presidente del sindacato dei medici Federazione Cimo-Fesmed, indica che nei prossimi giorni si discuterà per fissare una nuova data per il primo sciopero del 2024, presumibilmente a fine gennaio. Tuttavia, i sindacati sono aperti anche al dialogo con il Ministro della Salute e il Governo. La delusione è palpabile riguardo alla Manovra, che, sebbene contenga 2 miliardi per il rinnovo dei contratti e risorse per le liste d’attesa, non sembra invertire la rotta.

La strategia sindacale si estende oltre i confini nazionali, con la possibilità di manifestare anche a Bruxelles, come avverte Pierino Di Silverio, segretario nazionale di Anaao-Assomed. Il sindacato chiede investimenti nel SSN non solo finanziari, ma anche attraverso leggi che ne favoriscano il rilancio. Le richieste includono rendere più allettanti le professioni sanitarie, aumentare le assunzioni, eliminare il tetto di spesa, migliorare le retribuzioni, rivedere il modello contrattuale e depenalizzare l’atto medico.

In mancanza di risposte immediate, Di Silverio sottolinea che la vertenza non si fermerà, e nuove giornate di sciopero potrebbero essere proclamate a gennaio. La Cimo sostiene la necessità di rilanciare l’offerta sanitaria, richiamando l’attenzione sulla necessità di inversione di tendenza nei tagli di posti letto e ambulatori. L’appello finale è rivolto al Ministro della Salute e al Governo, invitati a dimostrare il coraggio necessario per intervenire strutturalmente e allocare le risorse adeguate.

Nursing Up, rappresentante degli infermieri, sottolinea che se il Governo non ascolterà seriamente le richieste, le battaglie non si concluderanno, prefigurando un’inizio di un’altra intensa stagione di proteste nel settore sanitario.

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