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Giornata di Sensibilizzazione sul Rumore: il Dipartimento di Prevenzione di Asl Taranto realizza approfondimento sull’inquinamento acustico

Oggi, 26 aprile, si celebra l’International Noise Awareness Day (Giornata di Sensibilizzazione sul Rumore), evento ideato e organizzato per la prima volta nel 1996 per promuovere la consapevolezza dei pericoli di esposizione a lungo termine al rumore e per contrastarne gli effetti sia sull’udito sia, più in generale, sulla salute dei cittadini. Ecco l’approfondimento sull’inquinamento acustico e sui danni alla salute che questo provoca realizzato dal gruppo Salute e ambiente del Dipartimento di Prevenzione della ASL Taranto.

L’inquinamento acustico si definisce come “l’introduzione di rumore nell’ambiente abitativo o nell’ambiente esterno tale da provocare fastidio o disturbo al riposo e alle attività umane, pericolo per la salute umana, deterioramento degli ecosistemi, dei beni materiali, dei monumenti, dell’ambiente abitativo o dell’ambiente esterno o tale da interferire con le normali funzioni degli ambienti stessi” (Legge n. 447/1995, art. 2)

Si tratta di una forma di inquinamento di cui spesso si ha minore consapevolezza, ma che interessa un numero elevatissimo di persone, specie nelle aree urbane. L’EEA (Agenzia Europea per l’Ambiente) stima, infatti, che più di 100 milioni di persone in Europa siano esposte a lungo termine ad elevati livelli di rumore e che questa esposizione contribuisca a 48.000 nuovi casi di malattie cardiache e a 12.000 morti premature ogni anno.

Le fonti di rumore sono molteplici e possono essere sia di origine esterna (outdoor) che interna (indoor), come traffico veicolare, attività produttive e commerciali, attività di svago.

La principale fonte di esposizione è rappresentata proprio dal traffico veicolare. Per questo, secondo l’EEA, è possibile che il numero di persone esposte ad inquinamento acustico sia destinato ad aumentare nei prossimi anni, a causa della progressiva crescita della popolazione residente nelle aree urbane e dell’aumento della domanda di trasporti.

L’esposizione cronica al rumore ha un impatto significativo sulla salute fisica e mentale e i suoi effetti possono essere uditivi o non uditivi, come:

  • riduzione dell’udito
  • acufene (sensazione uditiva che si verifica in assenza di uno stimolo acustico esterno, spesso percepita come un fischio o un fruscio)
  • irritabilità
  • disturbi del sonno
  • cardiopatie
  • alterazioni del metabolismo
  • compromissione delle facoltà cognitive

Per questo motivo esistono numerose normative comunitarie, nazionali e regionali volte alla regolazione e riduzione dell’inquinamento acustico per la protezione della salute dei cittadini e dell’ambiente.

Inoltre, nel 2018 l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha stilato delle Linee Guida per il Rumore Ambientale per la Regione Europea, che mirano a fornire indicazioni sulla protezione della salute umana dall’esposizione dannosa al rumore ambientale.

C’è una soluzione?

Esistono diversi interventi di mitigazione del rumore, che vengono scelti e applicati a seconda della fonte e delle caratteristiche dell’area interessata, come ad esempio l’utilizzo di tipologie di asfalto meno rumorose, la presenza di barriere acustiche, l’inserimento di sistemi per la diminuzione della velocità dei veicoli.

A queste misure è però importante affiancare un impegno nella riduzione delle fonti di rumore.

Ognuno di noi può contribuire a ridurre il rumore da traffico attraverso piccoli accorgimenti che, sommati, possono fare la differenza. Ad esempio:

  • Evitare di utilizzare il clacson se non strettamente necessario
  • Limitare la velocità quando si è alla guida
  • Ridurre al minimo l’utilizzo dei mezzi motorizzati

Inoltre, possiamo ridurre la nostra esposizione prediligendo delle attività ricreative meno rumorose e regolando il volume dei nostri dispositivi elettronici.

 

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