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Centro territoriale per l’autismo: due progetti sperimentali per utenti e familiari

Il Centro territoriale per l’autismo (Cat) del Dipartimento di Salute mentale della Asl Brindisi ha avviato nei giorni scorsi, nell’ambulatorio di Piazza Di Summa, due progetti sperimentali di Parent Training e di Social Skills Training, a sostegno di familiari e utenti con disturbo dello spettro autistico (Asd), che sono stati diagnosticati e valutati dal Cat.

“Ambedue le tipologie di interventi sono riconosciute come ‘evidence based’ e raccomandate dalle Linee guida nazionali e internazionali sul trattamento degli Asd. Il Parent Training è un intervento che coinvolge i genitori nel percorso terapeutico, (ri)abilitativo ed educativo, al fine di aiutare le famiglie ad acquisire conoscenze e competenze per gestire i comportamenti problematici e stimolare le abilità dei loro figli”. Spiega lo psichiatra Alessandro Saponaro, responsabile dell’Unità operativa Coordinamento Rete Autismo della Asl.

L’intervento è destinato a un gruppo di cinque coppie genitoriali con 9 incontri complessivi, di cui 6 a cadenza quindicinale e 3 mensili.

“Il modello di Social Skills Training utilizzato nel trattamento di gruppo di soggetti con Asd – aggiunge Saponaro – è un intervento riabilitativo che si sviluppa a partire da quello storico e formalizzato da Bellack e colleghi nel 1997. Il training che si intende implementare nel Cat è quello descritto nel ‘Manuale di Social Skills Training nell’intervento con persone con autismo in adolescenza ed età adulta’, edito da Edra nel 2022 e scritto da Romina Castaldo, Stefania Bari, Gabriella Tocchi e Roberto Keller. Nel testo – sottolinea lo psichiatra – sono state applicate modifiche sull’intervento di partenza, dando rilevanza oltre che al lavoro sulle singole abilità sociali e interpersonali, anche alle competenze di tipo metacognitivo, come riconoscimento, espressione e regolazione emotiva”.

L’intervento è attivato in forma sperimentale con un gruppo di sei utenti con diagnosi di Asd ad alto funzionamento nella cosiddetta età di transizione (17-21 anni) con incontri a cadenza settimanale.Al termine della fase sperimentale, della durata di sei mesi, si valuteranno gli esiti dei due interventi, e quindi la possibilità di una loro implementazione.

 

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