In diverse città italiane, tra cui Bari, Lecce e Martina Franca, associazioni e studenti si sono mobilitati in piazza per protestare contro i tagli ai fondi destinati ai disturbi del comportamento alimentare. La riduzione dei finanziamenti, operata dal Ministero della Salute con la legge di bilancio 2024, ha suscitato preoccupazione e indignazione tra coloro che quotidianamente si occupano di sostenere chi soffre di tali disturbi.
I manifestanti hanno denunciato il grave impatto sociale della decisione ministeriale, sottolineando che i disturbi del comportamento alimentare non colpiscono solo le donne, ma anche uomini, e che l’attenzione dovrebbe estendersi a una vasta gamma di queste patologie. Ogni anno, si registrano circa quattromila morti tra i tre milioni e mezzo di italiani affetti da disturbi alimentari.
La protesta ha visto la partecipazione attiva di associazioni e organizzazioni studentesche, che hanno evidenziato la necessità di interventi sanitari dedicati per affrontare i condizionamenti psicologici legati ai disturbi alimentari.
Il Ministro della Salute, Schillaci, ha annunciato di aver ripristinato il fondo con una dotazione di 10 milioni di euro. Tuttavia, le associazioni presenti nelle piazze italiane hanno espresso il loro dissenso, dichiarando che questa cifra risulta insufficiente per fronteggiare adeguatamente le sfide legate ai disturbi del comportamento alimentare.
La mobilitazione in diverse città si pone come un segnale di richiesta di maggiore attenzione e risorse per affrontare un problema diffuso e complesso che richiede un impegno continuo nella promozione della salute mentale e nella tutela delle persone colpite da tali disturbi.