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Infortuni nel calcio: quali i più frequenti e come prevenirli

Gli infortuni possono segnare in negativo le carriere dei più grandi talenti, come accaduto a Ronaldo, oppure forgiare la mente di fuoriclasse che hanno scritto la storia del calcio, come Ibrahimovic, capace di tornare in campo dopo moltissimi interventi seri. Vediamo quali sono i più comuni e come cercare di prevenirli.

Ad essere vittima di infortuni non sono solo i campioni di calcio professionistico, ma anche chi semplicemente si diverte a giocare con gli amici. Ad eccezione del portiere, ruolo in cui comunque non sono rari problemi a mani e braccia, ad essere interessati sono soprattutto gli arti inferiori. Dal momento che il calcio è uno sport che prevede scontri di gioco, molti infortuni sono causati da traumi. In questa categoria rientrano soprattutto le lesioni capsulo-legamentose, che interessano ginocchia e caviglie, e le fratture.

“Scontri di gioco cambi repentini di direzione e appoggi sbagliati del piede possono invece causare distorsioni al ginocchio, con lesioni capsulo-legamentose. A essere interessati sono soprattutto i legamenti collaterali e virgola in misura ancora maggiore, il crociato anteriore”. Spiega il dottor Roberto Pozzoni, responsabile dell’Unità di Traumatologia dello Sport e Chirurgia Artroscopica dell’ospedale Sant’Ambrogio di Milano e consulente ortopedico del Milan.

Nel calcio, gli infortuni più frequenti in assoluto sono quelli muscolari, che interessano la muscolatura posteriore della coscia. In questi casi è fondamentale non sottovalutare questo tipo di lesione e riprendere l’attività sportiva solo dopo la completa guarigione. Altrimenti il rischio è quello di una recidiva che, oltre a causare uno stop più lungo, può dar luogo a complicanze: la più comune è la miosite ossificante, cioè la formazione di ponti ossei nel muscolo, che diventa meno elastico e meno resistente.

Inoltre, in base agli ultimi dati forniti dalla Uefa, in confronto ai calciatori le calciatrici presentano un rischio tre volte superiore di lesione al crociato anteriore del ginocchio. Questo perché gli arti inferiori femminili sono più tendenti al valgismo.

Per prevenire infortuni capsulo-legamentosi, la Fifa ha pubblicato un protocollo che prevede lo svolgimento di esercizi propriocettivi, ossia di coordinazione neuromuscolare. In questo modo è possibile migliorare il controllo dei propri movimenti. Per la prevenzione di infortuni muscolari è importante non solo allenare bene la muscolatura, ma anche allungarla con esercizi di stretching.

Negli ultimi anni, tra i bambini e gli adolescenti dei settori giovanili delle società professionistiche, sono aumentati molto i casi di lesioni al legamento crociato. Ehi ad incidere da un lato le nuove modalità di allenamento, molto simili a quelle degli adulti, dall’altro la diffusione dei campi in erba sintetica.

Se mentre fino a qualche tempo fa si aspettava che lo scheletro completasse lo sviluppo prima di procedere all’intervento chirurgico (che quindi non si eseguiva mai prima dei 15 anni), oggi – secondo quanto affermato dal dottor Pozzoni – la tendenza è quella di operare anche bambini e adolescenti ricorrendo a tecniche ad hoc in grado di preservare la zona di crescita dell’osso. L’intervento è funzionale ad evitare infortuni che a quest’età sono più gravi come lesioni al menisco e di altri legamenti.

 

 

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