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Fabiano Amati: “Sulla chirurgia robotica uno spreco immorale di soldi”

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“Sulla chirurgia robotica è purtroppo tutto confermato. Dopo aver rincorso la ricostruzione dei dati, peraltro ancora parziale e stranamente non a disposizione della Regione, l’Agenzia regionale per la salute – AReSS ha confermato i nostri sospetti. I 6 robot a disposizione del servizio pubblico sono ampiamente sottoutilizzati e determinano uno spreco immorale di soldi. Basti pensare che con riferimento ai contratti di service, le prestazioni effettuate non sono nemmeno pari ai kit di materiale di consumo che le Asl devono comunque pagare. L’approfondimento continua e ora convocheremo in audizione tutte le Aziende che non hanno ancora risposto, non si sa per nascondere cosa, al questionario AReSS, così da poter chiedere un piano d’incremento e ottimizzazione del lavoro delle macchine. Ringrazio il DG AReSS Giovanni Gorgoni e la dirigente Elisabetta Graps, per il forte senso del dovere dimostrato in questa come in altre occasioni”. Lo dichiara il presidente della Commissione regionale bilancio e programmazione Fabiano Amati.
“Avere un robot e utilizzarlo al massimo delle sue possibilità e con appropriatezza – aggiunge – è una necessità di salute. Non farlo, ossia averlo a disposizione senza raccogliere tutto il suo potenziale, è un atto di disprezzo dei malati e delle tasche dei cittadini. Era già stupefacente osservare l’esistenza di questa diffusa rete d’innovazione tecnologica, senza aver fatto un preventivo piano d’utilizzo e senza poter fornire i dati di attività. Ora che questi dati d’attività cominciano a comporsi, e nemmeno completamente, il quadro restituito è spaventoso. E infatti non si capisce per quale motivo le macchine utilizzate dal privato lavorano di più di quelle a disposizione delle strutture pubbliche”.
“I robot attualmente in esercizio in Puglia, – prosegue il presidente della Commissione Regionale Bilancio e Programmazione –  sono da ieri 12: 3 al Miulli di Acquaviva; 2 al Policlinico di Bari, 1 alla Mater Dei di Bari; 1 agli Ospedali riuniti di Foggia; 1 alla Casa sollievo della sofferenza di San Giovanni Rotondo; 1 al Panico di Tricase; 1 al Bonomo di Andria; 1 al Vito Fazzi di Lecce; 1 al SS Annunziata di Taranto”.
“Limitandoci alla lettura dei dati relativi al 2022 – continua – e comparando i dati dei 6 robot pubblici con i 2 del Miulli – il terzo sta per entrare in attività – viene fuori il seguente scenario:  Miulli: con 2 robot il totale degli interventi è stato di 505, di cui 144 prostatectomie senza complicanze, 79 prostatectomie con complicanze, 115 altri interventi di urologia e 167 altri interventi. Policlinico di Bari. I dati del 2022 non sono disponibili. Nel 2021 e con 2 robot il totale degli interventi è 316, di cui 125 prostatectomie senza complicanze, 4 prostatectomie con complicanze, 135 altri interventi di urologia e 52 altri interventi. Foggia. Con 1 robot il totale degli interventi è stato di 243, di cui 145 prostatectomie senza complicanze, 7 prostatectomie con complicanze, 84 altri interventi di urologia e 7 altri interventi. Lecce. Con 1 robot il totale degli interventi è stato di 196, di cui 53 prostatectomie senza complicanze, 4 prostatectomie con complicanze, 46 altri interventi di urologia e 93 altri interventi. Andria. Con 1 robot il totale degli interventi è stato di 182, di cui 47 prostatectomie senza complicanze, 48 prostatectomie con complicanze, 39 altri interventi di urologia e 48 altri interventi. Taranto. Con 1 robot il totale degli interventi è stato di 28, di cui 6 prostatectomie senza complicanze, 17 prostatectomie con complicanze e 5 altri interventi”.
“Si precisa che i robot di Lecce e Taranto sono entrati in esercizio nel 2022”. – conclude Fabiano Amati.

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