Brindisi si prepara a celebrare la Giornata Mondiale della Prematurità il prossimo 17 novembre, un momento di riflessione e sensibilizzazione su una realtà delicata che coinvolge tante famiglie.
L’Uoc di Neonatologia dell’Ospedale Perrino, guidata dal dottor Lorenzo Quartulli, ha organizzato un incontro toccante nel portico esterno del Presidio, dalle 15.30 alle 17.30, dedicato ai bambini nati prima della 37ª settimana di gestazione e alle loro famiglie.
L’evento non si limita a Brindisi, ma coinvolge l’intera Italia e anche diverse località all’estero.
A livello nazionale, l’associazione Vivere Onlus, insieme al coordinamento nazionale dei genitori di bambini prematuri e con il supporto della Società Italiana di Neonatologia, si occupa di coordinare le iniziative in questa giornata speciale.
Il Comune di Brindisi parteciperà attivamente a questa importante iniziativa, illuminando due dei simboli più rappresentativi della città con il colore viola, scelto per puntare i riflettori su questa tematica.
Il monumento al Marinaio d’Italia e palazzo Nervegna saranno avvolti in una luce speciale per sensibilizzare la comunità sulla prematurità e le sfide che comporta.
Durante l’incontro presso l’Ospedale Perrino, sarà annunciata una generosa donazione al reparto di Neonatologia.
Conad Adriatico ha promosso una raccolta fondi che ha permesso l’acquisto di due isole neonatali, culle termiche fondamentali per offrire alle creature nate prematuramente le cure necessarie.
La presenza del direttore generale operativo di Conad Adriatico, Walter Boccuni, e del sindaco di Brindisi, Giuseppe Marchionna, sottolineano l’importanza della collaborazione tra il settore privato e il sistema sanitario pubblico.
La cerimonia avrà un tocco musicale speciale grazie alla performance della talentuosa dancing violinist Chiara Conte. La sua esibizione contribuirà a creare un’atmosfera di speranza e forza, riflettendo il coraggio di coloro che affrontano la prematurità.
Un incontro che va oltre il medico, abbracciando la comunità e mettendo in luce l’importanza di sostenere chi vive questa esperienza delicata.