web analytics
Customize Consent Preferences

We use cookies to help you navigate efficiently and perform certain functions. You will find detailed information about all cookies under each consent category below.

The cookies that are categorized as "Necessary" are stored on your browser as they are essential for enabling the basic functionalities of the site. ... 

Always Active

Necessary cookies are required to enable the basic features of this site, such as providing secure log-in or adjusting your consent preferences. These cookies do not store any personally identifiable data.

No cookies to display.

Functional cookies help perform certain functionalities like sharing the content of the website on social media platforms, collecting feedback, and other third-party features.

No cookies to display.

Analytical cookies are used to understand how visitors interact with the website. These cookies help provide information on metrics such as the number of visitors, bounce rate, traffic source, etc.

No cookies to display.

Performance cookies are used to understand and analyze the key performance indexes of the website which helps in delivering a better user experience for the visitors.

No cookies to display.

Advertisement cookies are used to provide visitors with customized advertisements based on the pages you visited previously and to analyze the effectiveness of the ad campaigns.

No cookies to display.

Retinopatia diabetica: al Camberlingo un nuovo strumento diagnostico all’avanguardia

retinopatia

Un nuovo strumento all’avanguardia entra nella dotazione tecnologica dell’Unità operativa di Medicina interna dell’ospedale Dario Camberlingo di Francavilla Fontana, diretta da Giovanni Mileti. Si tratta di un retinografo non midriatico (cioè che non provoca la midriasi, la dilatazione della pupilla dell’occhio in assenza di luce), necessario alla diagnostica delle complicanze dei pazienti affetti da diabete e ipertensione.

“La retinografia – spiega Mileti – è un esame del fondo oculare tramite il quale è possibile analizzare lo stato di salute di vari elementi che compongono l’occhio.  L’aumento della diffusione del diabete mellito di tipo 2 e la sua sempre maggiore comparsa in età precoce rendono la retinografia un esame di screening essenziale per prevenire gravi perdite visive”.

La retinografia è un esame non invasivo e privo degli effetti collaterali che spesso i pazienti lamentano dopo la dilatazione della pupilla, come la vista offuscata, e consente di ottenere una fotografia a colori della parte interna dell’occhio per una dettagliata osservazione. Con la retinografia si studia il corpo vitreo, la retina con la sua vascolarizzazione, la macula e la testa del nervo ottico. Le immagini acquisite durante l’esame consentono al medico di ottenere informazioni essenziali sulla salute dell’occhio del paziente.

“Al progetto di screening promosso al Camberlingo – continua Mileti – partecipa Giuseppe Camarda, responsabile dell’ambulatorio di Oculistica dell’ospedale di Francavilla, riferimento della specialità nella struttura e coordinatore del team medico e infermieristico dedicato, che si occupa della diagnostica e dell’eventuale scelta terapeutica. L’acquisizione del nuovo macchinario e l’avvio del servizio sono stati possibili grazie anche alla sensibilità della direzione generale della Asl, che ha permesso l’utilizzo di fondi per l’acquisto dello strumento, e all’interessamento del direttore amministrativo del Camberlingo, Gabriele Argentieri, e del direttore medico del presidio, Antonio Montanile”.

Secondo la definizione fornita dalla Società Italiana di Diabetologia, con il termine retinopatia diabetica (RD) si indica “una complicanza del diabete che può condurre a una compromissione visiva più o meno severa fino alla cecità a causa della maculopatia diabetica. Le complicanze della RD proliferante possono portare a emorragie retiniche, distacco della retina tradizionale e glaucoma neovascolare”.

I dati statistici relativi ai casi di retinopatia sono impressionanti: è la causa più frequente di nuovi casi di cecità negli adulti di età compresa tra 20 e 75 anni. Si stima che circa il 4% dei pazienti con diabete di tipo 1 insorto prima dei 30 anni da un punto di vista legale sia considerato cieco e nel 90% di questi casi la cecità è attribuibile proprio alla retinopatia diabetica; circa il 2% dei pazienti con diabete mellito di tipo 2 insorto dopo i 30 anni è considerato legalmente cieco e in oltre il 30% dei casi la cecità è attribuibile ancora una volta alla retinopatia diabetica.

About The Author