web analytics

Gallipoli (Le) – Torna a far discutere la situazione dell’Ospedale “Sacro Cuore” di Gallipoli. A distanza di pochi mesi è di nuovo la Federazione Cisal Sanità, attraverso il suo Segretario Generale Provinciale Giovanni D’Ambra, a denunciare gravi disfunzioni.

«Ci risiamo: dobbiamo nuovamente darvi conto di un’altra emblematica e paradossale situazione che si è venuta a creare nei locali del Reparto di Pronto Soccorso dell’Ospedale di Gallipoli», parte subito all’attacco il Sindacalista.

«Non bastavano i felini in pianta stabile che hanno adottato i controsoffitti del reparto (e chissà di quanti altri) per poter meglio controllare il “loro territorio”. Ora è la volta dell’inondazione dello stesso reparto per la rottura di tubi o di sifoni dell’impianto idrico. E il filmato conferma quanto successo appena l’altro ieri (9 giugno)», rincara l’accusa Giovanni D’Ambra.

«Questo ospedale è stato elevato come tutti voi ben sapete, ipse dixit, al rango di “Ospedale di primo livello”, pur non avendo mai avuto i requisiti di carattere generale, strutturale, tecnologico e organizzativo secondo le regole imposte dai Decreti Ministeriali. In tutti questi decenni, alla prova dei fatti occorsi (ne abbiamo solo dimostrati due) e non sappiamo quanti altri ne sono successi e nessuno ne ha mai parlato, dimostra gravi lacune sulla manutenzione ordinaria e straordinaria che questa struttura avrebbe dovuto periodicamente sostenere. E non osiamo immaginare quello che può succedere anche in tutte le altre unità operative!», esclama il Segretario Provinciale della Cisal.

«Stiamo parlando di un Ospedale, di un luogo di cura dove deve essere garantita la sicurezza di tutti i pazienti ma anche degli operatori sanitari che ivi lavorano. Vogliamo conoscere dai responsabili ai vari livelli il perché di tutta questa grave situazione che si ripercuote anche sulla reale validità della “mission” e sul buon nome dell’ASL di Lecce.

Noi attendiamo urgenti risposte e successive dimissioni!», tuona e conclude Giovanni D’Ambra.