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L’allarme dei presidenti degli Ordini delle Professioni infermieristiche pugliesi. “Pronti al confronto istituzionale con la Regione per dare il nostro contributo” 
Non si può attuare e raggiungere gli obiettivi previsti del PNRR (Piano nazionale di Ripresa e Resilienza) per la “missione salute” senza gli infermieri. È questo l’allarme lanciato dai presidenti degli Ordini delle Professioni infermieristiche (OPI) della Puglia. 

“L’infermiere, per le competenze professionali cui dispone ed esprime, è il professionista sanitario imprescindibile e infungibile per sostenere il PNRR e per rendere funzionali le strutture (case di comunità e della salute) nell’assolvimento dei compiti istituzionali previsti”. “Non c’è alcuna possibilità di attivare le reti di prossimità senza prima definire compiutamente i fabbisogni di personale infermieristico e di supporto necessario e senza prevedere le modalità per il loro reclutamento” affermano i Presidenti degli OPI “Noi – concludono – siamo pronti a proseguire e sostenere il confronto istituzionale aperto con la Regione per contribuire a sostenere la progettazione del sistema sanitario”.

Più attenzione al ruolo, al numero e alle necessità degli infermieri

Sul tavolo oltre ai fondi previsti dal PNRR per la sanità pugliese – 650 milioni di euro – anche il loro più razionale utilizzo. Con particolare riferimento alle necessità e al ruolo degli infermieri stessi. Considerati dal servizio sanitario regionale come semplici pedoni da spostare e sacrificare sulla scacchiera della sanità pugliese senza una precisa logica di sistema. Ne è la prova – secondo gli infermieri – la recente conclusione del Concorso Unico Regionale per 566 C.P.S. Infermieri, con pubblicazione della graduatoria definitiva con più di 4000 professionisti tra vincitori ed idonei, “un bando rigido, non concepito sulle necessità e le individualità dei lavoratori”.

Gli Ordini degli infermieri esortano quindi il presidente della Regione Puglia e il nuovo assessore alla Sanità Rocco Palese a provvedere nell’immediato a rendere chiare formali ed univoche le decisioni del Governo Regionale sulla programmazione e attivazione del PNRR prevedendo l’utilizzo degli strumenti cui dispone per fronteggiare i piani di fabbisogno delle aziende sanitarie e tutte le misure idonee e necessarie per conferire certezze lavorative agli Infermieri con contratti a termine che, con encomiabile impegno, hanno reso possibile garantire le cure ai cittadini pugliesi durante il periodo pandemico”.

Missione 6, i fondi per la Salute

La partita del resto è davvero gigantesca e coinvolge tutti gli “attori” del sistema sanitario regionale. I 650 milioni di euro previsti dal PNRR saranno così distribuiti: 177 milioni per le Case di comunità; 7 milioni alle Centrali operative territoriali; 2,8 milioni di euro per le risorse di interconnessione aziendale; 3,8 milioni di euro per i device; 79 milioni per gli ospedali di comunità; 114 milioni per la digitalizzazione; 94 milioni per le grandi apparecchiature; per adeguamento sismico e strutturale 50 milioni; 114 milioni per il piano nazionale complementare; 2,3 milioni per i flussi informativi; 3 milioni per i corsi di formazione per un miglioramento dei percorsi di sanità.