Mille posti a rischio: protesta davanti alla sede della presidenza a poche ore dalla scadenza. La Regione ritiri la gara
Bari – Un centinaio di lavoratori delle mense ospedaliere stanno protestando davanti alla sede della presidenza della Regione Puglia, sul lungomare di Bari, per chiedere al governatore Michele Emiliano di ritirare in autotutela il bando per la gestione del servizio delle mense ospedaliere in Puglia. Il sit-in è organizzato dai sindacati di categoria Filcams-Cgil, Fisascat-Cisl e Uiltucs-Uil: i rappresentanti saranno ricevuti dal segretario generale della presidenza, Roberto Venneri, e dal direttore del dipartimento regionale per la Salute, Vito Montanaro.
Il bando scade domani (18 febbraio 2022) alle 12 e, secondo i sindacati, se fosse portato a termine provocherebbe “una bomba sociale”, con un migliaio di posti di lavoro a rischio.
A Lecce sono circa 200 gli operatori delle mense ospedaliere che – senza le dovute garanzie, assenti nel bando – rischiano il posto di lavoro. A Lecce infatti, in base alla nuova organizzazione del servizio solo l’ospedale di Gallipoli manterrà il centro di preparazione pasti interno. “Un unico centro cottura – sottolineano i sindacati – dove quotidianamente verranno prodotti e trasportati in tutte le strutture sanitarie leccesi circa 1800 pasti e nell’attuale cucina si dovrà operare con tutto il personale in servizio presso tutti gli ospedali salentini”. Ovvero: spazi troppo piccoli per capienza di personale e in scarsa sicurezza. Il nuovo bando, inoltre, prevede che le aziende aggiudicatarie del servizio mensa ospedaliera debbano utilizzare centri di cottura esterni in aggiunta a quello di Gallipoli. Scelta questa, che parte da lontano e che più volte i sindacati hanno contestato nel corso degli anni chiedendo invece, ad ogni incontro con il Dipartimento regionale della Salute, di valutare la possibilità di “internalizzare il servizio di ristorazione ospedaliera.