La Denuncia di Campobasso (FILCAMS) e Perrone (UILTUCS): “Monte ore più che dimezzato, proposte irricevibili e lesive della dignità dei lavoratori”.
La garanzia di un salario dignitoso e l’applicazione integrale della clausola sociale nel cambio di appalto: queste le richieste dei quaranta addetti al servizio di preparazione pasti negli ospedali di Galatina, Copertino, Campi Salentina/Nardò e Poggiardo. Questa mattina, 31 luglio, i lavoratori hanno incrociato le braccia per l’intero turno di lavoro e protestato davanti alla sede della Direzione Generale dell’Asl di Lecce. Il sit-in è stato organizzato dai sindacati Filcams Cgil e Uiltucs Uil di Lecce.
Le preoccupazioni dei sindacati – “L’aggiudicazione del bando regionale per la gestione del servizio delle mense ospedaliere sta provocando i disastri che avevamo previsto da tempo e denunciato a gran voce”, dichiarano i Segretari di categoria Daniela Campobasso (Filcams Cgil) e Antonella Perrone (Uiltucs Uil). Con il cambio di appalto del lotto 2 ASL Lecce e la riorganizzazione del servizio, le condizioni lavorative degli addetti alle mense ospedaliere peggioreranno inevitabilmente. Nessun accordo, infatti, è stato raggiunto ad oggi con la società subentrante Vivenda s.p.a., poiché i lavoratori attualmente addetti al servizio nei presidi ospedalieri di Galatina, Copertino, Campi Salentina/Nardò e Poggiardo saranno assunti con un monte ore lavorativo ridotto del 60 per cento, in alcuni casi per un totale di sole 11 ore settimanali.
Le criticità sollevate – “A ciò si aggiunge l’aggravante dell’aumento delle spese da sostenere per raggiungere i due centri di cottura previsti, situati uno a Zollino, dove ha sede l’azienda subentrante, e l’altro a Gallipoli, nell’unico ospedale della provincia ove si potranno continuare a preparare i pasti. Una proposta del genere non è sostenibile – tuonano Campobasso e Perrone – perché significherebbe andare a lavorare per un pugno di mosche!”.
Le richieste dei sindacati – “Per queste ragioni, con una nota inviata nei giorni scorsi alla Direzione generale Asl Lecce, abbiamo avanzato alcune soluzioni alternative ed ottenuto una proroga sui tempi di avvio del nuovo servizio. Abbiamo richiesto anche la convocazione di un incontro urgente presso Arpal Lecce al fine di agevolare il confronto tra le parti.”
L’impegno dell’ASL di Lecce – Al termine del sit-in odierno, i sindacati sono stati ricevuti dal Direttore Generale dell’Asl di Lecce, Stefano Rossi, il quale ha assunto l’impegno di convocare le parti il 2 settembre p.v. ed essere così parte attiva nella risoluzione di questa vertenza complessa e delicata.
I lavoratori e i sindacati attendono ora il prossimo incontro, auspicando che le loro richieste vengano ascoltate e che si possano trovare soluzioni che garantiscano condizioni di lavoro dignitose e rispettose della professionalità degli addetti al servizio di preparazione pasti.