Il sindacato FSI-USAE (Federazione Sindacati Indipendenti) chiede con la massima urgenza la proroga degli incarichi a tempo determinato degli Operatori Socio Sanitari in scadenza.
Per fare chiarezza sulla vicenda e per capirne la sua evoluzione, ci rivolgiamo a Francesco Perrone, Segretario Regionale Puglia e Territoriale Lecce della FSI-USAE, firmatario della nota indirizzata alla Direzione Generale dell’Azienda Sanitaria Locale.
“Il discorso parte da lontano”, ci spiega. “Un anno fa sono stati proclamati i vincitori del concorso unico regionale indetto dall’Azienda Ospedaliera “Ospedali Riuniti” di Foggia per l’assunzione di Operatori Socio Sanitari. A questo concorso hanno partecipato circa 26000 candidati e nella graduatoria definitiva ne sono stati inseriti 14000. In un primo momento le assunzioni hanno riguardato 2175 unità per arrivare successivamente a un totale di 2670 per tutta la Regione Puglia. All’ASL Lecce sono stati assegnati 540 posti: 270 dei quali per i nuovi assunti e 270 per gli interni che avevano partecipato al concorso in qualità di Ausiliari specializzati appartenenti alla categoria A, ottenendo così un avanzamento alla categoria superiore perché gli Operatori Socio Sanitari fanno parte della categoria BS (B Super)”.
Una situazione articolata e complessa, sulla quale ha inciso anche l’arrivo del Covid. “Bisogna tenere presente che, anche per il periodo della pandemia, il Direttore Generale, entro l’aprile del 2020 e quindi prima del 19 giugno 2020, data dell’approvazione della graduatoria del concorso unico regionale per Operatori Sanitari tenutosi a Foggia, aveva utilizzato la graduatoria dell’ASL di Lecce per assumere personale tra gli Operatori Socio Sanitari, così come avvenuto per un numero elevato di infermieri”, puntualizza Perrone.
Una situazione di emergenza che ha coinvolto ovviamente anche le altre ASL che sono state costrette a rimpinguare il personale. L’ASL di Lecce ha individuato in una sua vecchia graduatoria gli OSS, assumendoli a tempo determinato.
“Sono stati assunti con un contratto fino al 31 gennaio 2021. Generalmente, quando si avvicina la scadenza, noi sollecitiamo. Ci sono lavoratori che hanno portato a termine un anno di lavoro e altri 36 mesi, durata prevista dal Decreto Madia per ottenere la stabilizzazione. È proprio in funzione di questo Decreto se siamo riusciti ad ottenere delle proroghe, ma il 18 aprile 2021 circa 200 persone sono state mandate a casa insieme a coloro che avevano raggiunto i requisiti per la stabilizzazione al 31 dicembre 2020 e al 18 aprile 2021”, afferma il Sindacalista. “Questi poveri disgraziati, parliamo di 26 unità, hanno fatto ricorso al giudice con l’avvocato Pietro Quinto, vincendolo. Del resto, fino a questo momento, chi ha raggiunto i requisiti per la stabilizzazione è stato assunto. Tutti, nella regione Puglia, ma anche in Italia”.
E così, l’1 agosto, sono stati assunti tutti coloro che hanno raggiunto i requisiti al 31 dicembre 2020 e il 16 agosto quelli che hanno raggiunto i requisiti al 18 aprile 2021. In questa data hanno terminato il loro lavoro anche i 200 OSS che avevano un incarico a tempo determinato e si è scatenata quella che Francesco Perrone chiama “una guerra tra Guelfi e Ghibellini” perché “ne sono stati chiamati 160 attingendo alla graduatoria del concorso, anche se a tempo determinato. Chi lo aveva vinto non voleva che si prorogasse il personale preso dalla vecchia graduatoria, ma che si tenesse in considerazione solo quella scaturita dal concorso. Ad aprile sono stati assunti per 4 mesi poi prorogati ad 8. Qualcuno che era stato assunto prima è in scadenza ad ottobre e noi stiamo chiedendo la proroga considerato che fino al 31 dicembre c’è l’emergenza sanitaria. A questo punto conviene allineare tutti fino al 31 dicembre che è una data importante in quanto è prevista anche la ricognizione di tutti coloro che hanno raggiunto i requisiti perché nel frattempo, dal 18 aprile al 31 dicembre 2021, chi li ha raggiunti dovrebbe essere stabilizzato. E quindi, in funzione di questo, vediamo di portarli tutti al 31 dicembre. Poi, se devono chiamarne altri, lo faranno dall’1 gennaio. Questo è il senso della nostra richiesta”, chiosa Francesco Perrone. Il Sindacalista teme che questa situazione possa verificarsi anche per altre figure professionali, come quella degli infermieri: “Noi avevamo raggiunto un accordo per la ricognizione del personale che doveva essere attuato il 31 agosto e che, al momento, ancora non si è concretizzato. Ci sono già, oltre agli OSS, un numero esorbitante di dipendenti a tempo determinato che hanno raggiunto i requisiti per la stabilizzazione o che li raggiungeranno entro il 31 dicembre. Bisogna tener presente che adesso si sta svolgendo un altro concorso unico regionale per gli infermieri a Bari, dall’1 settembre al 15 ottobre, periodo in cui si terranno le prove orali per circa 4000 infermieri. Dopo potremmo avere le stesse ripercussioni avute per gli Operatori Socio Sanitari perché nell’ASL di Lecce lavorano circa 700 persone. I posti a disposizione previsti per l’ASL Lecce dal concorso unico regionale per infermieri sono 240 (e non ci sono riserve) su 566 di tutto il concorso unico regionale. Bisogna tenere presente che, dei posti a disposizione di tutto il concorso, quasi la metà saranno destinati all’ASL Lecce, gli altri andranno alle altre ASL. Potrebbe succedere la stessa cosa con gli infermieri. Voglio dire che, nel momento in cui esce la graduatoria, devono assumerne 240 ma nello stesso tempo ci aspettiamo che entro il 31 dicembre 2021 assumano a tempo indeterminato coloro che hanno raggiunto i requisiti. La norma per la stabilizzazione arriva fino al 31 dicembre 2022. Significa che tutti gli operatori (dai medici agli infermieri agli OSS) che raggiungono i requisiti entro il 31 dicembre 2022 possono essere stabilizzati. Se al 31 dicembre 2021 un operatore avesse già effettuato 24 mesi di servizio, l’anno successivo, facendone altri 12, avrebbe raggiunto i requisiti per essere stabilizzato. Al momento abbiamo addirittura questa possibilità fino al 31 dicembre 2022. Aspettiamo il 31 dicembre 2021. Poi, chi vivrà, vedrà”.